Micio Macio

Di Greta

Ciao a tutti, vi scrivo dal ponte delle meraviglie, dove alloggio da diversi anni. La mia storia comincia così: un giorno mi rirtovai davanti al cancello di una villa in campagna. Non sapevo dov'ero, tantomeno che cosa ci facevo lì. Vagavo con lo sguardo perso nei disegni geometrici del cancello. Ed a un certo punto una signora abbastanza adulta, si apprestava a scrollare la tovaglia, quando vide me, un cucciolo di gatto dal manto nero corvino e due scintillanti occhioni gialli."Che cifai tu qui, carino?" Ma chi? Diceva sul serio? Era rivolta a me o ho sentito male? Fatto sta che mi diede le molliche che erano su quella tovaglia, ma niente di speciale. Il giorno dopo e quello dopo ancora, a pranzo, mi ritrovò lì. E pian piano che i giorni passavano le molliche di pane aumentavano di numero e di volume. Fino a che, un bel giorno mi prese e mi portò in casa. C'era anche un uomo, molto dolce e cordiale. Quando si rivolgevano a me usavano il nome "Micio" o, per errore di pronuncia,"Macio". Poi cominciarono a chiamarmi in tutti e due i modi, e da lì naque il mio nome, che può far ridere, ma il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi! E poi, mi ci ero abituato e, per non deluderli, ogni volta che pronunciavano il mio nome facevo le feste e mi strusciavo ovunque. Non mi facevano mancare niente, dai croccantini alla cuccia, dall'amore all'acqua. Dopo, purtroppo mi feci vecchietto, e feci giust'intempo a vedere la figlioletta della figlia della mia padrona compiere quattro anni. Del resto, avevo un orecchio un po' malato che era per un terzo staccato e pendeva, e dava fastidio. Così, un giorno, mi allontanai da casa, per non tornare più. Da quando la mia pellicciona nera è scomparsa tra i fili d'erba alta e i miei occhioni gialli non hanno più brillato al buio, molta tristezza c'è stata e c'è, in minor dose nel cuore della famiglia, ma ora è tutto a posto, sto bene e so che la figlia della figlia della mia padroncina ha già dimenticato, ma piuttosto si rincuora e sorride del fatto che sto benone.
Miao, Micio Macio.


P.S. Non so se sapevate che l'ultima persona che ho nominato nel mio racconto si chiama Greta, che vorrebbe sicuramente dire a tutti quelli che hanni perso un gatto di non pensare che quello stia male solo perchè non è con il padrone o perchè è sul ponte: i gatti sono creature magiche che stanno bene con poco, che sanno difendersi e che il più delle volte vedono il bicchiere pieno, ma non da un punto di visto umano. Niente ripaga l'amore di un gatto, ed è proprio in nome di questo amore che bisogna continuare ad amare i gatti e a non spaventarsi per il dolore che potreste provare in caso di perdita: AMARE UN GATTO è TUTTO. RINUNCIARE è DA STOLTI

 
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